Incidente B737 a Bergamo dell’agosto 2016: ANSV ha pubblicato la relazione finale di inchiesta

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha pubblicato nel proprio sito web la relazione d’inchiesta relativa all’incidente occorso il giorno 5 agosto 2016, intorno alle ore 04.00, sull’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, al Boeing 737-400 marche HA-FAX della Airlines Hungary Kft, operante un volo cargo per conto della compagnia DHL.
Il velivolo, proveniente da Parigi, in fase di atterraggio, in condizioni meteorologiche avverse, sorvolava la pista a pochi metri di altezza, atterrando a circa 2/3 della sua lunghezza. Non riuscendo a decelerare, il B737 usciva dal sedime aeroportuale lungo il prolungamento dell’asse pista, fermandosi dopo circa 520 metri dal termine della stessa. Il bireattore, a seguito del contatto con il terreno e con gli ostacoli presenti esternamente al sedime aeroportuale, subiva consistenti danni strutturali. I due piloti, che costituivano le uniche persone presenti a bordo, uscivano autonomamente dall’aeromobile, azionando lo scivolo di emergenza della porta anteriore destra e venivano ricoverati in ospedale.
L’inchiesta dell’ANSV ha accertato che l’incidente è essenzialmente riconducibile al fattore umano. In particolare, l’uscita di pista in fase di atterraggio è stata determinata dalla perdita, da parte dell’equipaggio, della situation awareness (consapevolezza della situazione) relativa alla posizione dell’aeromobile rispetto alla pista stessa. Tale perdita di situation awareness ha causato un ritardo nel contatto con la pista, che è avvenuto, a velocità ancora sostenuta, in un punto troppo avanzato per rendere possibile l’arresto dell’aeromobile entro lo spazio ancora disponibile.
Oltre al fattore umano, estesamente analizzato nella relazione di inchiesta, hanno contribuito alla dinamica dell’evento le condizioni di scarsa luminosità e la presenza di cellule temporalesche con forti piovaschi (fattore ambientale) insistenti sull’aeroporto di Bergamo Orio al Serio.
L’ANSV non ha infine escluso che all’incidente possa aver anche contribuito una condizione di stanchezza e di affaticamento, ancorché non percepita dall’equipaggio, che può aver influito sui processi cognitivi, in particolare del comandante, interferendo sul suo corretto processo decisionale. Proprio in relazione a quest’ultimo aspetto (cioè la fatica operazionale), l’ANSV ha indirizzato all’EASA (European Aviation Safety Agency) due raccomandazioni di sicurezza, finalizzate ad una revisione/integrazione della normativa vigente in materia di limitazione dei tempi di volo degli equipaggi.
La relazione in questione è disponibile nel sito web dell’ANSV (www.ansv.it), nella cartella denominata “Relazioni e rapporti d’inchiesta”.

In allegato una foto dell’evento

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