Incidente elicottero 118 nei pressi di Campo Felice: pubblicata, dall’ANSV, la relazione finale d’inchiesta

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha pubblicato, oggi 23 maggio, la relazione finale d’inchiesta relativa all’incidente occorso il 24 gennaio 2017, in località Monte Cefalone, nei pressi di Campo Felice (AQ), all’elicottero AW139 marche EC-KJT.

L’elicottero in questione era decollato dall’aeroporto dell’Aquila Preturo per effettuare una missione di trasporto sanitario di una persona infortunatasi all’interno del comprensorio sciistico di Campo Felice.
Alle 11.23′ ora locale, l’EC-KJT decollava da Campo Felice alla volta dell’ospedale dell’Aquila. Lo stesso elicottero, alle 11.25′, impattava contro il versante Sud-Ovest del Monte Cefalone, ad una quota di circa 1840 m, a circa 3,5 km dal punto da cui era decollato nel comprensorio sciistico di Campo Felice.
Nell’impatto l’elicottero andava distrutto e tutti i sei occupanti perdevano la vita.

Come appurato dall’inchiesta, l’incidente è occorso in un contesto ambientale caratterizzato da una ridotta visibilità. In particolare, le condizioni di visibilità nella parte iniziale e in quella centrale della Piana di Campo Felice erano degradate rapidamente nell’arco temporale compreso tra l’andata e il ritorno dell’elicottero, riducendosi a poche decine di metri di visibilità orizzontale.
Non sono emerse inefficienze a carico dell’elicottero e dei relativi sistemi di bordo che possano aver causato o contribuito a causare l’incidente; né sono emerse evidenze che facciano ritenere che, prima dell’evento, si siano verificate avarie a carico dell’elicottero, tali da contribuire all’accaduto.

La causa dell’incidente è riconducibile all’impatto dell’elicottero contro il pendio Sud-Ovest del Monte Cefalone, avvenuto in condizioni di volo solo parzialmente controllato. All’accadimento dell’evento hanno significativamente contribuito:
• il rapido deterioramento delle condizioni di visibilità presenti nella Piana di Campo Felice;
• la decisione del pilota di proseguire ugualmente la missione, una volta realizzato che le condizioni di visibilità presenti non avrebbero consentito di proseguire il volo in VFR (cioè secondo le regole del volo a vista);
• la perdita di consapevolezza situazionale, causata dal probabile disorientamento spaziale sofferto dal pilota in condizioni IMC (condizioni meteorologiche di volo strumentale), che non ha consentito allo stesso di:
 riconoscere e recuperare l’assetto non stabilizzato dell’elicottero (in particolare la virata a destra finale che ha portato all’impatto);
 applicare quanto previsto dal Manuale operativo nel caso di passaggio accidentale da VMC (condizioni meteorologiche di volo a vista) a IMC durante un volo VFR;
• il limitato allenamento del pilota alla condotta strumentale del volo.
All’incidente potrebbe inoltre aver contribuito l’assenza, in cabina di pilotaggio, del tecnico HEMS (Helicopter Emergency Medical Service), che ha privato il pilota di un migliore supporto alla sua attività decisionale e di condotta.

A conclusione dell’inchiesta di sicurezza, l’ANSV ha emanato, a fini di prevenzione, 5 raccomandazioni di sicurezza, mirate a rimuovere alcune criticità emerse nel corso dell’inchiesta.
La relazione in questione è disponibile nel sito web dell’ANSV (www.ansv.it), nella cartella denominata “Relazioni e rapporti d’inchiesta”.

L’inchiesta di sicurezza, come noto, mira unicamente ad accertare le cause di un incidente/inconveniente grave, al fine di evitarne il ripetersi; ha quindi una finalità esclusivamente di prevenzione, non di individuazione di eventuali responsabilità.
Una raccomandazione di sicurezza consiste in una proposta formulata dall’autorità investigativa per la sicurezza dell’aviazione civile (in Italia, appunto, l’ANSV) sulla base dei dati emersi nel corso di una inchiesta di sicurezza, ai fini della prevenzione di incidenti aerei.